giovedì 29 ottobre 2009

L'Olivo


L'olivo, il cui nome botanico è Olea Europea Sativa, appartiene alla famiglia della Oleacee ed all'ordine delle Ligustrales, è una pianta sempreverde che a seconda delle aree geografiche di crescita presenta varietà differenti, chiamate cultívar.
La coltivazione dell'olivo ha origini molto antiche.
L'areale caratteristico di crescita è quello dei Bacino dei Mediterraneo compreso tra il 35° e il 45° parallelo di latitudine Nord; oggi, però, incontriamo oliveti anche in regioni lontane come negli Stati Uniti d'America, o in paesi dell'emisfero australe come l' Argentina, la Nuova Zelanda e l'Australia.

L'olivo riesce a svilupparsi ed a portare a completa maturazione i frutti preferenzialmente fino ai 600-700 metri sul livello dei mare, anche se in alcune regioni di Spagna e Marocco si coltiva anche oltre i 1000 metri.
Il frutto dell'olivo è una drupa formata da tre parti: una parte esterna chiamata esocarpo o buccia, una parte mediana, il mesocarpo o polpa, da cui si ricava circa il 70% dell'olio e una parte interna detta endocarpo , o nocciolo, con il restante 30% dell'olio.
Il processo di maturazione dell'oliva procede attraverso i seguenti momenti: intorno a maggio-giugno si realizza la mignolatura, la formazione dei piccoli fiori bianco-verdi, chiamati appunto mignole; nei primi mesi estivi, con l'allegagione, si formano i primi frutti verdi, che, verso la fine di settembre, con l'invaiatura, si trasformeranno nelle classiche drupe color nero-prugna, tipiche dei frutti maturi pronti per la raccolta.
In generale l'olivo più delle basse temperature teme le rapide ed ampie escursioni termiche con punte di gran freddo.
E' pianta adatta agli ambienti aridi a medio impasto, predilige le piogge primaverili-estive, in corrispondenza dei massimo dell'attività vegetativa.
Grande nemico delle drupe è il vento, che durante l'invaiatura può far cadere gran parte della produzione, pregiudicando irrimediabilmente il raccolto.
Oltre al freddo intenso e al vento le olive hanno un grosso nemico nella mosca alearia, "Dacus Olcae"; questo parassita tipico degli oliveti vicino al mare, nelle annate particolarmente umide e calde, depone le proprie uova all'intero dei frutto, innescando tutta una serie di reazioni che danneggeranno irrimediabilmente la drupa, provocandone spesso la caduta precoce.
Dalla frangitura delle olive attaccate dalla mosca si ottiene un olio il cui sapore viene definito di VERME e la cui acidità è quasi sempre elevata. Per combattere la mosca sono stati sviluppati differenti sistemi, oggi ottimi risultati si ottengono con sistemi biologici.
Per portare a perfetta maturazione il maggior numero di olive, ogni oliveto richiede una serie di interventi più o meno massicci: le potature eseguite in inverno o a inizio primavera, le operazioni di diserbo, le concimazioni invernali, le irrigazioni soprattutto nei periodi estivi, di intenso sviluppo vegetativo.

Nessun commento: